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perne postne sepse sarsite (frammenti per un'opera audio)

by Collettivo ØNAR

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1.
Ascoli giace nel ventre di una valle attraversata dal torrente Verde, ai piedi del regno della Sibilla dove torna lʼesistenza alla sua vertigine. Nella montagna tutto è triangolo. Le vette le schegge le frecce squamose di roccia bianco argentate. Gli abeti le macchie boschive. (Il contrario del triangolo montano, la A, è la coppa del Sacro Graal, la V, ovvero sia la grotta della Sibilla.) La lingua qui è rugiada, saliva degli dei. Kenningar. Scritti su foglie. Su soglie. Le foglie cadute di notte di chi erano da chi sarebbero state raccolte? Camminiamo alla ricerca del sentiero che conduce ad unʼantica quercia. Essa appare così come lʼavevamo immaginata. Proseguendo ha inizio il bosco. Dopo una sbarra blu arrugginita. Una cascata dove beviamo come daini tra le pietre leccando. Otto chiese qui formano la costellazione della Vergine. Sopra il campeggio di Montespino, dopo un percorso che costeggia un bosco di aghifogli altissimi, un colonnato, una chiesa abbandonata invasa dalla polvere terrestre. Una ragnatela nuziale la spiamo una ferita riaperta una segreta serrata ferrata una feritoia una grata, non vi è ombra qui del figlio nellʼombra una statua mariana sul davanzale sono posti fiori freschi in un vaso dʼacqua. Felci e arbusti e una catena legata alla campana. La tiriamo ma lʼicona non ha suono. Andiamo via dunque respinti, senza poterla interrogare. Infine tre bambini che si affacciano nella visione. Hanno vestiti antichi. Perché ci guardano, chi sono. Allunghiamo il passo. Quella notte ho fatto un sogno. La notte dei Navajo. La terra marchigiana. Un gufo plana alla ricerca di visioni. Un corvo nero è nero, nero. Dice: sono giunto a voi per estirpare i piccoli semi di mela i piccoli segni i sogni segreti sono sepolti in un vaso di terra assieme a un uovo di das. L'uovo è il custode. Domani, saremo nati. Ma lʼoggi è pieno di insidie. Quando la natura comincia a mutare alcune pietre scivolano nellʼacqua, poi si fanno serpenti. Il poema della gravità terrestre non altro dice che questo: metamorfosi. È ora di intraprendere di nuovo un lungo cammino dentro la foresta, un lungo cammino dentro il bosco. Il battesimo è avvenuto alla piccola cascata in cui ho immerso il mio corpo ed ero roccia e puro pensiero. Nel sole. La grotta è secca come la materia nel sole. Una presenza dura e nuda, che ingombra. Quando la pietra è il cuore che tu stringi al sacrificio terrestre. Attendere. Attendere. Attendere. Che il destino sia sciolto. Nella terra di Dio, nella torre di pietra, dove il germoglio muore e il sangue è il suo fiore. E farò tutto, tutto, purché tu appaia. E questo è il senso del verbo: osservare. Lʼaria si concretizza. Ecco le onde. Finalmente. Oh invisibile! Dea degli appennini, io t’ho vista come si vede una seconda volta. Dove si trova lavoro? A Berlino? Cibele, Cibele. Può una vita bastare a decifrarsi? Una rosa era di certo un petalo sanguinante tra le crepe purpuree della grotta e fuori un grande mare immenso scintillante e sempre il sole. Un occhio azzurro, azzurro, si annuncia come un fiore azzurro dal lampadario. Uno, tre. Chi in te sʼapre? Chiedo. Chiede. Tarassaco. È un verme che brucia. Pareva orribile e invece è un fiorire. La mia vita è la morte precedente di un dio. Adesso sono parole elettriche: esiodo pèntos i cinque nodi i rami della mano il prima e il dopo il chiuso e lʼaperto perne postne sepse sarsite. Fu detta già ogni cosa, perché ripetersi? Il mare vuole ritornare mare. La grande madre attraversa i mari del Nord, verso lʼisola dei beati, in una barca in fiamme ma piena di allegria. Tutto torna ideale. Perché un uovo deve rompersi.

about

Lilith (Un mosaico) è il titolo provvisorio di un esperimento di scrittura intrapreso da Davide Nota nel 2015 che Collettivo ØNAR desidera intercettare.

perne postne sepse sarsite (frammenti per un'opera audio) è la prima tappa di questo lavoro di trasposizione. Si apre su Ascoli, sull’entroterra marchigiano, sulla Sibilla Appenninica e la sua grotta, realmente inaccessibile ma virtualmente penetrabile.

L’assenza d’immagine come condizione necessaria per vedere veramente, l’ascolto come il nido mistico in cui i misteri si dischiudono. E dunque ecco che la sola scoria lasciata dal cataclisma orfico, la sola traccia che si dà di questa iniziazione è una traccia audio, dove la visione rifiuta gli occhi per diventare sussurro e rumore, dove il suono straripa oltre il comprensibile per farsi acusma eidetico.

credits

released October 23, 2017

da Lilith (Un mosaico) di Davide Nota | lilithromanzo.wordpress.com
rielaborazione testuale di Alessandro Graciotti, Giacomo Lilliù

Aspect Ratio: korg esx-1, sampling, production | fb.com/Aspectratiomusic | aspectratiomusic.bandcamp.com
Reesut: ableton live, field recording, production | fb.com/Reesut | reesutmusic.bandcamp.com
Giacomo Lilliù, Alessandra Penna: voci

fb.com/CollettivoONAR

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Cross-media collective based in Le Marche, Italy.
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